Mirella

Una donna libera

“Marco Era innamorato di lei anche per quella sua capacità di stare tra due uomini, in un equilibrio precario e tempestoso magari, ma ancora più sorprendente e ammirevole proprio per questo. Era vinto dalla sua femminilità prepotente”.

Innanzitutto, è il centro di gravità della vita del marito, Marco, suo complice e suo compagno, anche se qualcuno – Serena, per esempio, la migliora amica di lei-  direbbe che lui non è altro che la sua vittima. 
Si conoscono da quando erano appena laureati e da allora non si sono mai più lasciati. Sentono di completarsi, di essere complementari nelle loro pur mille differenze. Sono diversi per carattere, per estrazione sociale, per interessi scientifici, eppure si intendono al volo, anche se lei sa sempre come sorprenderlo.
Di una bellezza fuori dal comune, Mirella sa come dirigere il destino degli altri, non solo quello del marito. È seducente e lo sa e usa questa sua capacità non per ottenere vantaggi, ma per affermare la sua essenza di donna libera. 
A volte anche lei si smarrisce, è vero, ma in genere, il disorientamento dura poco: riesce sempre riprendere la sua strada, piena di stimoli intellettuali e di curiosità sessuali, che non le fanno mai dire no a priori a nulla.
È una donna che non sa amare al singolare, ci ha sempre provato, ma non le riesce. Ha bisogno di sentirsi amata e al centro dell’attenzione, ma anche di amare.

“Marco, ma tu, invece, tu mi ami per davvero come penso o sono solo il tuo sogno erotico, la tua pornostar privata? Forse, ho dato tutto troppo per scontato”.

“Marco Era innamorato di lei anche per quella sua capacità di stare tra due uomini, in un equilibrio precario e tempestoso magari, ma ancora più sorprendente e ammirevole proprio per questo. Era vinto dalla sua femminilità prepotente”.

“Concluse la frase con un sorriso largo, come a voler negare che stesse dirigendo la scena, che fosse lei l’unico ago delle bussole mentali di quei due uomini che non riuscivano a staccarle gli occhi di dosso, ognuno trafitto, per motivi diversi, dalla sua seduttività”.

Innanzitutto, è il centro di gravità del marito, Marco, suo complice e suo compagno, anche se qualcuno – Serena, per esempio, la migliora amica di lei-  direbbe che lui non è altro che la sua vittima. Si conoscono da quando erano appena laureati e da allora non si sono mai più lasciati. Sentono di completarsi, di essere complementari nelle loro pur mille differenze. Sono diversi per carattere, per estrazione sociale, per interessi scientifici, eppure si intendono al volo, anche se lei sa sempre come sorprenderlo.

Trent’anni, una dottorato in fisica e un lavoro di ricercatrice in un importante istituto internazionale, Mirella è semplicemente una donna contemporanea che sa che cosa vuole dalla vita e dalle relazioni che intrattiene, senza lasciarsi imporre limiti da nessuno. 

Di una bellezza fuori dal comune, sa con spontaneità e naturalezza come dirigere il destino degli altri, ma a volte si perde lei stessa. In genere, lo smarrimento dura poco però: sa sempre riprendere la sua strada, piena di stimoli intellettuali e di curiosità sessuali, che non le fanno mai dire no a priori a nulla.

Mirella attraversa la vita con determinazione e impone il suo passo anche a chiunque la ami, diventandone il punto di riferimento. È qual che accadrà con Emilio e non solo.

Non ha tabu’, anche se talvolta li pone agli altri, esattamente perché vuole testarne i limiti e sapere lei stessa fin dove può spingersi.  L’ultima parola però è sempre la sua.

È una donna che non sa amare al singolare, ci ha sempre provato, ma non le riesce. Ha bisogno di sentirsi amata e al centro dell’attenzione, ma anche di amare.

Non accetta compromessi, benaché anche lei abbia dovuto fare patti con il passato e con la sua famiglia di origine: un padre brillante, vorace quanto lei e sempre insoddisfatto, e una madre che non sa arginare gli impeti né del marito né della figlia.

“Marco, ma tu, invece, tu mi ami per davvero come penso o sono solo il tuo sogno erotico, la tua pornostar privata? Forse, ho dato tutto troppo per scontato”.