Come sia successo non mi è chiarissimo, ma una cosa posso affermarla con certezza: sono stracontenta che il libro ci sia.
So bene che io e Marco non siamo né la prima né l’unica coppia poliamorosa o cuckold (Marco preferiva, un tempo almeno, quest’ultima definizione che a me non è mai piaciuta), ma la nostra è una storia di amore e di amori che valeva la pena fosse raccontata.
Le scene di sesso sono tante e mi piace come Sàscia le ha rese (onestamente mi ci ritrovo), ma il cuore della nostra vicenda è un altro e sono felice possa venire fuori. Non siamo migliori di nessuno, ma neanche peggiori: viviamo la nostra vita a modo nostro non facendo del male a nessuno.
Quindi bravo a chi ha avuto l’idea, che onestamente non so come sia nata.
Ricordo bene però le tante telefonate con Sàscia o le cene tutti insieme nelle quali abbiamo raccontato scene, sentimenti, episodi, pensieri. Sono state la parte migliore. Raccontarsi quello che si è stato senza pentimenti è guardare al futuro con leggerezza, che ciò che voglio fare giorno per giorno. Certo, ho capito anche il male che ho fatto talvolta a Marco o ad Emilio o a entrambi, ma è sempre stato involontario. Riconoscerlo nelle pagine di Sàscia mi aiuta a non farne più, ma certo a non rinunciare a quella che sono: una donna libera.